Il tonno è uno dei pesci tipici del mediterraneo ed uno dei prodotti ittici più mangiati dagli italiani. Oltre che fresco e comprato in pescheria, una delle tipologie di tonno che più si trovano in commercio è il tonno in scatola, al naturale o con olio di oliva. La comodità del tonno in scatola è uno dei fattori che più incidono sulla larga diffusione di questo prodotto. Il dubbio però riguarda i dubbi sulla potenziale dannosità che un tonno del genere può provocare nell’organismo di un essere umano che lo consuma. Ecco la risposta ai dubbi e quanto tonno in scatola può essere mangiato per stare bene in salute.
Il tonno in scatola è uno degli alimenti a lunga conservazione più utilizzati. Uno dei salva pranzo o salva cena per eccellenza. Tenere nello scaffale in cucina una scatoletta di tonno può essere utile ad apparecchiare improvvisamente una cena con insalata di tonno, oppure per condire un piatto di pasta. Il tonno è un pesce che può apportare innumerevoli benefici al nostro corpo, ma occorre saperlo utilizzare. Statisticamente, soprattutto in Italia, il tonno è consumato principalmente in scatola, come già detto, per motivi di praticità .
I nutrizionisti consigliano di mangiarlo fresco, ma non sconsigliano affatto di consumarlo anche in scatola. Il problema che il tonno in scatola può cagionare è soprattutto quando non si sa scegliere la qualità . In fatti in linea di massima, il tonno in scatola è un taglio della carne di questo ottimo pesce, cotto in acqua, sterilizzato e con aggiunta di sale e in alcuni casi di olio di oliva o altri aromi. Sia l’acqua salata per il tonno al naturale, che l’olio per il tonno all’olio di oliva, sono due conserve.
Non sono stati rilevati rischi specifici derivanti da un consumo esagerato di tonno in scatola. Soprattutto se si scelgono le scatole di grandi dimensioni, i benefici del tonno in scatola sono abbastanza buoni, nonostante il tonno fresco sia inevitabilmente meglio. Le caratteristiche nutritive di un pezzo di tonno meno sminuzzato possibile sono evidenti.
Infatti le scatolette più piccole spesso sono fatte dai resti del tonno che non entrano in quelle più grandi. Il consiglio che molti nutrizionisti danno è di preferire l’inscatolamento in vetro e non in latta, ma solo perché il vetro essendo trasparente, fa vedere dall’esterno la condizione del tonno che con le scatole di latta non è possibile. Il tonno per essere buono, deve avere il tipico colore rosato.
Altre colorazioni, come il verde, o il grigio, o un rosa che da sul giallognolo, sono indice di pesce inscatolato non fresco o con aggiunta di additivi e coloranti. Anche se non ci sono particolari controindicazioni, il consiglio dei nutrizionisti è quello di limitare l’uso di tonno in scatola a una o due volte a settimana, soprattutto se si usa quello in olio di oliva, più per le controindicazioni dell’olio che per quelle del tonno,
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