Si complica ancora il rinnovo di Dries Mertens, come se non bastasse già la situazione complicata del calcio italiano ed europeo dovuta alla triste epidemia da Covid19. Quello che sembrava un affare chiuso meno di due mesi fa, potrebbe non esserlo più. Come abbiamo già spiegato nel recente passato, gli scenari si sono complicati proprio per la sospensione dei campionati. Al momento non ci sono certezze né sulla ripresa – anche se tutti spingono per trovare una soluzione – né sulla prossima stagione. Dopo l’annuncio della FIFA della deroga ai contratti, si è capito che non si può allungare gli accordi ma soltanto cambiare le date dei precedenti.

Con tutte queste incertezze, la firma di un contratto oggi da parte di un calciatore professionista non è per niente una cosa scontata. Tantomeno se il calciatore in questione è in scadenza ed è potenzialmente libero di accordarsi con altre squadre. Per Mertens si è parlato a lungo dell’Inter, ma oggi i quotidiani sportivi riferiscono anche di sirene dall’Inghilterra per l’attaccante destinato a diventare recordman assoluto di reti in maglia azzurra. Uno scenario finora imprevisto che garantirebbe a Mertens guadagni probabilmente superiori ai 5 milioni di Euro annui per due anni per i quali si sarebbe accordato con De Laurentiis ad inizio marzo.

Ma il patron azzurro non è personaggio da sopportare una mano che si tira indietro quando questa è stata già stretta, almeno ufficiosamente. La società azzurra, come spiegano oggi sia Gazzetta che Corriere dello Sport, aspetta una risposta ufficiale da parte del giocatore. Che tarda ad arrivare. La motivazione sarebbe ancora una volta, almeno a quanto spiega la rosea, nella discussione sulle multe seguite all’ammutinamento dell’autunno scorso, che ha visto Mertens tra i principali protagonisti. Un ostacolo insormontabile? La sensazione è che le complicazioni derivino più dalle incertezze future che dai rancori passati. Fatto sta che il rinnovo di Mertens, a più di 40 giorni dall’accordo, è ancora solo un’idea. Certo il mondo è cambiato in questi quaranta giorni, e quello del calcio ha equilibri economici anche più delicati di quelli della maggior parte degli altri sport.

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