Alfonso De Nicola, ex medico sociale del Napoli, è stato intervistato nelle scorse ore a Radio Marte, nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete†di Raffaele Auriemma. L’ex medico sociale del Napoli ha analizzato il protocollo di ripresa degli allenamenti della FIGC, evidenziandone i limiti e sottolineando il mancato confronto con i medici sociali delle squadre, di ogni livello.
“I medici sociali vanno consultati prima di fare delle regole. Ho letto il protocollo della Figc, e per me non va bene. La prima settimana di allenamento non si può toccare il pallone, non è mai accaduto che nella prima settimana non si tocchi il pallone. Ma come è possibile? Ogni calciatore che ha a casa la famiglia al minimo raffreddore si fermerebbe subito. Come si può riprendere un campionato in queste condizioni? Bisogna riprendere la stagione solo quando le condizioni dei calciatori e degli addetti ai lavori saranno sicure al 100%. Non sono d’accordo sul protocollo, perché non tutela nessuno, soprattutto gli addetti ai lavori. Devono essere trovate soluzioni diverse. Mi domando, quale medico si assumerà la responsabilità di mettere in campo un calciatore?
Juve-Napoli di due anni fa? Siamo passati da un’euforia incredibile alla depressione dopo quel sabato sera di Inter-Juve, almeno parlo personalmente. Ho dovuto far finta di niente, ma nell’albergo di Firenze sentivo che ogni calciatore imprecava nella propria stanza. La domenica non riuscimmo a dare il massimo in campo e forse nemmeno noi che eravamo al seguito dei giocatori. Dopo 5 minuti poi ci hanno buttato fuori un giocatore fondamentale come Koulibaly, devo dire che sono rimasto perplesso. Ma prima che al rammarico, dobbiamo innanzitutto pensare a ringraziare chi fu in grado di farci divertire così tanto, quell’anno e non solo”.