CalcioNapoli24 ha intervistato in esclusiva poco fa il dottor Vincenzo Mirone, Professore Ordinario di Urologia dell’Università degli studi di Napoli Federico II, responsabile scientifico della consulta medica SSC Napoli e responsabile degli screening attraverso tamponi Covid-19 per lo staff ed i giocatori del SSC Napoli. Di seguito le sue importanti dichiarazioni in un momento di attesa ed ansia per capire se qualche giocatore azzurro si è contagiato dopo la partita contro il Genoa. Dopo la quale, lo ricordiamo, sono emersi 14 positivi tra lo staff e la prima squadra rossoblu.
CalcioNapoli24 – Tamponi per gli azzurri, parla il dott. Mirone: “Domani i primi risultati”
“I calciatori del Napoli si sono prestati con grande disponibilità ai tamponi, se ne fanno due a settimana e c’è il fastidio chiaramente ogni volta che lo si fa, sebbene duri poco più di un attimo. Devo dire che i calciatori azzurri hanno accettato la vicenda con grande spirito, anche con un minimo di humor: non abbiamo avuto grandi problemi, va detto. A Castel Volturno sono tutti molto tranquilli, non sento particolari allarmismi. Domani avremo le idee più chiare. De Laurentiis l’ho sentito due giorni fa, era in attesa del secondo tampone: era molto tranquillo, abbiamo scherzato ed era contento per la vittoria contro il Genoa.
L’iter da seguire è già partito adesso, a Castel Volturno ci sono i nostri medici che stanno facendo i test al gruppo squadra, il secondo giro è previsto venerdì. Sono necessarie 24 ore, entro sabato avremo chiara la situazione poi sarà la società con la Juventus a valutare la possibilità di giocare o meno la partita. È una partita a rischio, tra virgolette: già domani il primo giro di tamponi ci farà capire se ci saranno dei positivi.
Quando si parla di carica debole, il concetto è relativo: conta se si è positivi oppure no. Non sono in grado di giudicare cosa sia successo al Genoa, c’è stata una partenza in aereo che denota forse una fretta di giocare, non saprei giudicare. Il protocollo è adatto? Credo che sia fondamentale capire che dobbiamo fare due tamponi a settimana, prima di giocare una partita, e con un certo anticipo rispetto al match nel fine settimana. Questo fa capire come sia rischioso anche aprire uno stadio al 25%, al San Paolo avremmo circa 15mila spettatori e ciò a mio parere sarebbe particolarmente rischioso durante ingresso e uscita dallo stadio.
Altri lockdown? Se servono devono essere limitati, non possiamo distruggere l’economia come accaduto nei mesi scorsi: possono essercene di mirati, così come nel calcio. Non possiamo aprire uno stadio, ma avere circa mille persone fin quando non avremo delle garanzie che prima della fine dell’anno, per me, non potremo avere”.
Foto: SSC Napoli