TuttoNapoli dedica oggi ampio spazio alla traduzione di un’intervista concessa da Arek Milik a Sportowefakty, portale d’informazione sportiva polacca. L’attaccante è protagonista in questi giorni con la maglia della sua nazionale, ma al termine della pausa tornerà ad allenarsi, pur essendo stato escluso dalle liste dei registrati azzurri alle competizioni. Com’è noto il contratto di Milik è in scadenza e nessuna delle trattative che lo riguardavano è andata a buon fine. Il giocatore ha detto la sua, evidenziando che il Napoli non ha aperto la possibilità del trasferimento alle squadre dove lui voleva andare (la Juve, ndr): di seguito una sintesi delle sue parole pubblicate da TuttoNapoli.
“Il mio destino era in bilico fino alle ultime ore del mercato. Non sempre si è detta la verità su di me. Il Napoli voleva rinnovare il mio contratto e mi ha detto: firma o vieni ceduto. Ho deciso di andare altrove, di provare qualcosa di diverso. Il mio manager stava cercando una squadra. C’erano diversi interessi, ci sono stati colloqui. Non voglio fare nomi, ma so che per un trasferimento ci vogliono diversi accordi. C’è stato il via libera da parte mia. La pandemia ha complicato le cose, i club non hanno trovato d’accordo. E sono rimasto a Napoli. Non voglio dire qual è stata la squadra a cui sono stato più vicino.
Se pensassi solo ai soldi, avrei già rinnovato. Ho ricevuto una buona proposta. Ma la vita di un atleta è breve e all’età di 26 anni volevo crescere ed essere un calciatore migliore. Questo è il momento giusto per una nuova sfida. Molte cose sono state fraintese. Non c’è mai stata ostilità da parte mia verso il Napoli. Ho grande rispetto per la società e ho trascorso 4 anni meravigliosi. Ma ho deciso così, questa è la mia scelta. Ai giornalisti italiani piace aggiungere un po’ di dramma a questioni semplici. Non c’è stata alcuna guerra da parte mia al club. Volevo separarmi in armonia. Il club, però, non ha mai comunicato con le squadre in cui io volevo andare. Questa non è stata una bella cosa per me.
Ho scoperto dai giornali di non essere in lista, ma mi aspettavo una scelta del genere. Però la mancanza di comunicazione non è del tutto professionale. Sono stato capocannoniere negli ultimi due anni e ho dato sempre il massimo. Fino all’ultimo giorno del mio contratto mi allenerò come si deve. Gattuso mi tratta come uno dei tanti, non come un calciatore che deve andare via. Non mi ha fatto sentire che qualcosa è cambiato. Fisicamente sto bene”.
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