È terminato poco fa il Consiglio Straordinario della Federazione Italiana Giuoco Calcio convocato nei giorni scorsi per affrontare l’emergenza coronavirus. Com’è noto, il CONI e il governo hanno anticipato la sospensione di tutte le attività sportive. Per questo motivo, la FIGC ha ratificato a tutte le leghe l’ordine di sospendere i campionati. Un passaggio burocratico ma formalmente dovuto.
Allo stato attuale delle cose, e cioè con una ripresa delle attività per il 3 Aprile, l’ipotesi proposta per portare a conclusione la Serie A è lo scivolamento del calendario con lo sfruttamento di tutte le date disponibili fino al 31 Maggio. La cosa causerebbe un ritardo nel raduno dei nazionali in vista di Euro 2020. Ma la questione è che gli stessi Europei sono in forte dubbio per gli sviluppi continentali dell’epidemia. Non ci sono accenni alla Coppa Italia, né ad altre questioni. Per le altre leghe (Serie B, Serie C, LND) nel comunicato si parla della loro “più ampia marginalità di programmazione”. Un’iperbole per dire che essendo campionati minori, non influenzati troppo da diritti tv e impegni internazionali, avranno modo di allungare i calendari anche oltre l’inizio di giugno, in caso di necessità.
L’unica analisi aggiuntiva fatta riguarda le opzioni nel caso in cui la Serie A non dovesse essere portata a conclusione. Le ipotesi in ballo sono tre: mancata assegnazione del titolo con lista all’UEFA delle squadre destinate a partecipare alle competizioni europee; assegnazione del titolo con la classifica maturata al momento dell’interruzione; disputa di playoff e playout per l’assegnazione del titolo di Campione d’Italia e per le retrocessioni. Di seguito il comunicato così come pubblicato dalla FIGC.
Il comunicato della FIGC
Introducendo il punto all’ordine del giorno, il presidente Gravina ha relazionato il Consiglio in merito alle interlocuzioni intercorse negli ultimi giorni con le autorità governative e con il presidente del CONI. In conseguenza di quanto disposto dal DPCM firmato il 9 marzo, il Consiglio ha sospeso le partite organizzate dalle Leghe in programma su tutto il territorio nazionale fino al 3 aprile.
Stante l’attuale situazione, anche alla luce delle auspicabili ulteriori disposizioni governative per agevolazioni fiscali e contributive, il Consiglio ha conferito delega al presidente federale per allineare le disposizioni della FIGC in materia e per valutare, ed eventualmente emanare, il differimento delle scadenze per l’iscrizione ai campionati della stagione sportiva 2020/2021 dal 22 al 30 giugno.
Con riferimento al recupero delle gare della Serie A, tenuto conto che le altre Leghe non hanno scadenze internazionali e quindi una più ampia marginalità di programmazione, il presidente federale ha proposto alla Lega di Serie A, attraverso lo scivolamento delle giornate, di sfruttare tutte le date a disposizione fino al 31 maggio.
Qualora l’emergenza Covid-19 non dovesse consentire la conclusione dei campionati, il presidente Gravina ha sottoposto all’attenzione delle Leghe interessate alcune ipotesi su cui discutere nella riunione, già fissata, del Consiglio Federale del 23 marzo pv. Senza alcun ordine di priorità, un’ipotesi potrebbe essere la non assegnazione del titolo di Campione d’Italia e conseguente comunicazione alla UEFA delle società qualificate alle coppe europee; un’altra sarebbe far riferimento alla classifica maturata fino al momento dell’interruzione; terza ed ultima ipotesi, far disputare solo i play off per il titolo di Campione d’Italia ed i play out per la retrocessione in Serie B.