De Nicola dubbioso sul tornare a giocare: “Chi si prende la responsabilità?”

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Alfonso De Nicola, ex medico della SSC Napoli, è stato intervistato oggi in diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo. Il dottor De Nicola ha fatto una carrellata dei rischi che comporterebbe ricominciare a giocare, spiegando che il nodo principale della ripresa è legata all’assunzione di responsabilità rispetto a quello che può accadere. La premessa è che il “rischio 0” è lontanissimo, e che volendo salvare la stagione qualche rischio andrà corso. Ma le conseguenze di questi rischi sono il punto cruciale attorno al quale si gioca la partita della ripartenza. Di seguito la sintesi delle sue parole elaborata da ForzaNapoli per i propri lettori.

“Il virus possiamo prenderlo in qualsiasi momento della giornata e per qualsiasi cosa facciamo, può essere ovunque. Purtroppo non sono ancora stati capaci di capire questo virus quando si disattiva e quando no, gli studi che stanno facendo è per capire i punti deboli di questo virus. Se uno non conosce bene il problema non può risolverlo, quindi va analizzato per bene in ogni suo piccolo particolare.

Operai sì e giocatori no? Chi se la prende la responsabilità? Ogni atleta vale almeno 3-4 milioni di euro, se uno di loro si ammala, con chi te la vai a prendere? Ogni medico vuole uscirne pulito, ma se vogliamo muoverci a rischio 0, non dobbiamo vivere mai più. Come facciamo? Se tutti riprendono, deve riprendere anche il Napoli. Ma ci sono vari aspetti che io non conosco, legati ai contratti e ad altre cose. Normalmente credo che bisogna riprendere, con tutte le precauzioni del caso, cose che altre società facevano già ed altre un po’ meno.

Ma chi poteva mai immaginare si arrivasse ad una situazione del genere? Era inimmaginabile un disastro del genere. Non è stato sbagliato chiudere i battenti degli sport che si giocano in spazi chiusi (pallavolo, pallacanestro, ndr) perché le possibilità di contagio maggiori le si hanno all’interno, e non all’esterno. Ed il calcio si gioca all’aperto. Non credo che il problema sia infettarsi durante una partita, ma il rischio sono gli alberghi, gli spogliatoi, e sono tante le persone che lavorano intorno al mondo del calcio.

Se non vogliamo essere superficiali bisogna fermarsi ancora un po’ fin quando non si trova il vaccino oppure parlare di immunità per chi ha già contratto il virus, ma questo non possiamo ancora dirlo. Se Alfonso De Nicola fa un ragionamento per scaricarsi le responsabilità allora dice di non ricominciare, se vuole assumersi piccole responsabilità che possono diventare enormi, dice di ricominciare. Se c’è il rischio che qualche giocatore faccia causa al club in caso di contagio? Secondo me si potrebbe andare a finire anche in questa direzione”.

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