Barça-Napoli per ora a porte aperte. Olmos: “Dipende da come evolverà la situazione”

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Barcelona-Napoli, partita di ritorno degli ottavi di finale di Champions League, per ora è prevista ancora a porte aperte. Secondo quanto filtra dalla Spagna i fattori di decisione sono due. Il primo è se Napoli diventerà o meno zona a rischio. Il secondo riguarda il numero dei contagi in Catalogna. Stamattina Irene Lozano, capo del Consiglio Superiore dello Sport del governo spagnolo, parlando delle porte chiuse per le partite che coinvolgono squadre italiane (Valencia-Atalanta) ha escluso provvedimenti per il Camp Nou. Almeno al momento. Queste le sue parole: “In questo momento né Roma né Napoli sono considerate zone a rischio. Se la partita tra Barcellona e Napoli fosse in programma per domani si giocherebbe in totale normalità. La situazione però è in continua evoluzione e dobbiamo vedere gli eventuali sviluppi”.

Di questi sviluppi ha parlato anche José Martinez Olmos, ex segretario generale della sanità spagnola al Ministero della Salute spagnola dal 2005 al 2011, in un’intervista realizzata dalla redazione di ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione radiofonica con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo. Questo quanto raccolto per i nostri lettori dalla redazione di ForzaNapoli.NET.

“Non è un pericolo viaggiare per il paese in questo momento. Siamo in un periodo dove le autorità sanitarie ci informano con trasparenza quotidianamente. Secondo gli ultimi dati, abbiamo 220 casi accertati di contagio. Però l’incidenza del virus ad oggi non preoccupa le autorità competenti al punto da dichiarare alcun rischio riguardo la mobilità della persona o la possibilità di poter girare liberamente per il paese. È stata presa una decisione che ha un fondamento epidemiologico molto chiaro: quello di contenere e scongiurare una diffusione incontrollata del virus. Ed evidentemente, se ci sono alcune zone geografiche che soffrono una maggiore incidenza del Coronavirus. Permettere agli abitanti di queste di spostarsi in altre zone, dove avrebbero la possibilità di contagiare altre persone, dal punto di vista epidemiologico è un qualcosa che non andrebbe concesso.

Quindi, far si che si evitino certi spostamenti può essere un buon rimedio, che resta comunque al centro di molte discussioni. Soprattutto in campo europeo, con la possibilità di poterlo utilizzare anche nelle competizioni UEFA, per quanto riguarda i club italiani che provengono dalle zone a rischio. In questo momento, bisogna seguire e ascoltare quello che le autorità sanitarie comunicano quotidianamente. Per le partite di carattere internazionale, come le prossime che andranno a disputarsi, con squadre che proverranno dalle zone con un’incidenza maggiore del Coronavirus, sarebbe giusto che queste venissero giocate a porte chiuse.

Tuttavia, io non sono a conoscenza della situazione del Barcellona e saranno le autorità sanitarie a prendere la decisione corretta quando sarà il momento. Anche perché, una delle caratteristiche di questa nuova epidemia, è che bisogna monitorarla continuamente e decidere di pari passo con la sua evoluzione. Quando sarà tempo di disputare questa partita, la decisione andrà presa in base a come la situazione epidemiologica in Spagna evolverà in quel determinato momento. E in questo caso, stiamo parlando di settimane, mentre qui le cose possono cambiare in poche ore. Pertanto, le decisioni riguardanti la salute pubblica, che interessano e influenzano la mobilità delle persone, vanno prese nel momento più vicino alla partita in questione, con i dati epidemiologici che saranno”.

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