Ignoffo ricorda: “Che boato il primo goal in azzurro! La VAR ha frenato i simulatori”

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Giovanni Ignoffo, ex difensore centrale del primo Napoli di De Laurentiis e attualmente allenatore, è stato intervistato ieri durante VG21, trasmissione in onda su Canale 21. Ignoffo ha ricordato la stagione con la maglia del Napoli e ha poi espresso il suo parere sulla possibilità che ripartano i campionati e che gli stipendi dei giocatori vengano tagliati. Di seguito le sue parole sintetizzate da ForzaNapoli.NET per i propri lettori.

“Sono arrivato al Napoli dopo l’esordio in Serie A e la vittoria dell’Intertoto. Non c’è bisogno di spiegare cosa significhi la maglia azzurra. Il Napoli mi ha dato le emozioni più forti della carriera, anche se c’è ancora il rammarico di non aver vinto il campionato in quell’anno. I tanti napoletani in giro per l’Italia e per il Mondo si ricordano ancora quelle partite, ed è una cosa che fa tanto piacere.

Subito dopo il ritiro col Perugia Marino, che mi aveva conosciuto all’Avellino, comprò Gatti dal Perugia. Il direttore chiese a Gatti un consiglio su un difensore, e parlarono di me. La chiamata del Napoli travolse tutti i miei progetti, in senso positivo. Al Napoli non si può dire di no, in nessuna categoria. Ero sposato da poco e mia moglie era alla prima esperienza fuori casa. La obbligai al trasloco appena ci eravamo sistemati a Perugia!

Il primo goal arrivò dopo 7-8 giorni di allenamento. Quando sono entrato al San Paolo per la prima volta mi è arrivata un’emozione grande, non facile nemmeno da raccontare. Col Cittadella lo stadio era stracolmo, ma i tifosi non cantavano per protesta contro Carraro. Però questo aumentò l’esplosione al mio goal, e quando ho segnato sono rimbombato anche io insieme allo stadio. 

Simulatori? Ce ne sono tanti e io ci ho perso qualcosa. Ma col VAR le cose sono cambiate, le simulazioni vistose sono punite e ci sono anche le prove tv per le squalifiche. Quando si parla di tagli agli stipendi bisogna distinguere le categorie. C’è un abisso tra A e B, figuriamoci tra questi e la C e i dilettanti. Spero si trovi una soluzione adeguata, però capisco chi nei campionati minori ha preso impegni magari lontano da casa, con banche o con le famiglie. C’è gente che guadagna poco nelle categorie inferiori. C’è un’emergenza grave, ci potrebbe essere un intervento della FIGC. Le soluzioni si possono trovare, anche se togliere quattro mensilità è tanto. Il calciatore è dipendente come tanti altri, al di là dello stipendio che si percepisce. Serve una soluzione buona per tutti.

Chi determinerà le sorti calcistiche sarà la FIFA, gli altri si allineeranno. E l’obiettivo della FIFA è quello di terminare i campionati. “. 

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