Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato nella conferenza stampa di presentazione della stagione azzurra che si è tenuta poco fa a Castel di Sangro. Di seguito tutte le risposte del patron azzurro alle domande dei giornalisti presenti.

De Laurentiis: “Mercato d’attesa, non svendiamo agli avvoltoi. Spero nel cambio di format del campionato”

Aurelio De Laurentiis:Promesse mantenute in pochissimo tempo, può esserci amicizia tra noi e tra l’Abruzzo e il Napoli. Avete dimostrato coi fatti e in brevissimo tempo che siete capaci a fare quello che altrove non si riesce a fare. La regione ci ha messo del suo, è la prima ad aver permesso ai tifosi, anche se in numero limitato, di partecipare allo stadio agli allenamenti. La regione vuole anche aumentare anche sui concerti questi numeri, l’impianto è straordinario, e si possono suddividere gli spalti in quattro parti. Spero si arrivi a raddoppiare le presenze. Grazie a voi che siete stati straordinari a mettere tutto a disposizione in pochissimo tempo”. 

De Laurentiis: Presidente, teme che il campionato possa cambiare format?
“Sai che prevedo sempre il futuro, essendo un uomo di spettacolo sono in continuo sviluppo. Per quanto riguarda il cambio della tipologia del campionato, riguarda la Federcalcio, probabilmente dopo il 31 agosto ne sentiremo parlare. Ma le novità non vanno accolte come un male. Molto spesso invece aggiustano il tiro di quello che da tempo è sempre stato sbagliato. Il campionato è una forma secondo me talmente vecchia e superata che ben vengano le novità”.

De Laurentiis: Cosa si aspetta dall’anno prossimo?
“Dipende da quanto ci lasceranno lavorare. Se ripartissimo con stadi chiusi e partite ogni tre giorni…in nome di che cosa poi? Sembriamo attori fittati per recitare una commedia, ma chi l’ha scritta? Ceferin? Dobbiamo lavorare noi per lui o lui per noi? Il calcio europeo deve supinamente sfasciare tutto per rispettare le sue date? Quello che non ha capito Ceferin è che ci vuole rispetto per i tifosi, senza di loro non organizzerebbe nulla. Senza campionati nazionali, il resto non conta”.

De Laurentiis: Ci sono prezzi condizionati e trattative difficili da concludere?
“Se tiriamo una linea e sommiamo gli acquisti delle ultime tre sessioni, abbiamo sfondato il tetto dei 300 milioni. Voglio vedere se le altre società hanno investito così tanto. Abbiamo 35 giocatori che si allenano, senza Petagna che è risultato positivo. Dovrebbero essere 25, di cui 3 portieri. Ci sono 11 esuberi, e quando tu mi dici chi volete vendere…poiché Rino sta valutando calciatori rientrati da altre sponde, valuterà lui chi è più giusto impiegare e chi mandare altrove. Poi se il mercato dovesse rimanere rarefatto, dovremo costringerci a non cedere nemmeno i pezzi da 90. Una cosa è certa: non faremo una campagna di saldi. Mi sembra di avere gli avvoltoi in giro..è brutto fare nomi, ma voi sapete chi siano. Abbiamo corazze impenetrabili, si sbeccheranno e non otterranno quello che vogliono ai prezzi che farebbero comodo a loro”. 

De Laurentiis: Che mercato sarà?
“Visto che ci sono 4 miliardi di sofferenza per le altre società, ci auguriamo che vadano in porto le cessioni alle altre società. È un mercato di attesa. Io poi la vedo in un altro modo, sono riuscito ad ottenere solo una settimana in più. Avevo detto che non si sarebbe dovuto partire prima di ottobre. Noi non sappiamo come combatteremo il Covid in autunno. Credo che non ci abbia capito niente nessuno, né il CTS né gli scienziati. L’America è in condizioni disperate. Secondo me, quando un governo non riesce a dire: “Nessuno esce e nessuno entra dai confini”…era la prima cosa da fare. Qui il focolaio più grande è diventata la Costa Smeralda, io da Capri non mi sono mosso ed ero ligio e severissimo con tutti quelli che venivano da me… Non c’è nessuna uniformità sul monitoraggio sanitario della popolazione, è una grande irresponsabilità del governo. Vogliono che riparta il circo e la musica, ma il calcio ha 4 miliardi di debiti per la scorsa stagione. Aspetto che arrivi Gravina e spero di fare una tavola rotonda con lui per capire che idea abbia in proposito. Non possiamo andare incontro al sacrificio totale. È un’industria o un gioco?”. 

De Laurentiis: Che rapporto c’è tra il Napoli e l’Abruzzo?
“Abbiamo grande rispetto ed apertura verso il territorio abruzzese che ha molto sofferto. Dobbiamo cercare di recuperare il tempo perduto”.

De Laurentiis: Koulibaly sarà ceduto?
“La dovrebbe fare al Manchester United, al City, al PSG questa domanda. A quelli che possono permettersi di pagare certe cifre”. 

De Laurentiis: non è arrivato il punto di non ritorno?
“Quando dico che aspetto Gravina, che è l’unico che ha parlato di cambio di format. Faremo una tavola rotonda con lui. Vogliamo rendere più appetibile il calcio per i tifosi…ci sono partite che nessuno vuole vedere”. 

De Laurentiis: a che punto è il tentativo di rivoluzione dei diritti tv?
“L’apertura delle proposte arriverà il 28. Leggeremo quello che ho già letto all’inizio. Si sono aggiunti altri due fondi con CVC, faranno una proposta unica. Ci sono altri soggetti all’orizzonte che non vogliono comprare un pezzo della media company di proprietà della Lega, ma assistere il Calcio Napoli e avere una percentuale degli utili oltre un determinato fatturato. Poi ci sono i soliti di Infront e MediaPro… Poi c’era la mia vision di modernizzare tutto, con una governance molto professionale, togliendo potere all’Assemblea di Lega. Bisognava stabilire i programmi per i prossimi sei anni con un minimo di 15 miliardi e mezzi. Penso che molti furbastri, giocando sulla divisione in Lega tra società e proprietà, hanno giocato un pochettino male, approfittandosene. La cosa ha fatto subito impennare il vero valore del calcio italiano…a noi manca 1 miliardo l’anno tondo tondo rispetto a quanto fatturato finora perché schiavi di vecchie mentalità e della legge Melandri. Una irresponsabile che ha fatto danni a non finire nel cinema e nel calcio. Il governo non ha la vision, perché non ci capisce nulla”.

De Laurentiis: Dal mondo arbitrale si aspetta qualcosa?
“La domanda la deve fare a chi li governa, non a me. Anche se sbagliano gli danno da arbitrare la finale di Champions League…di cosa dobbiamo parlare?”

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